RAGAZZI/GENITORI ed EDUCATORI
STIAMO ATTENTI al SOCIAL NETWORK
per noi ASK. FM è
E MERITA MOLTA, MOLTA ATTENZIONE perchè
… la tragedia a Cittadella, in provincia di Padova, è solo l’ultimo caso. Una ragazzina si è suicidata buttandosi dal decimo piano di un hotel, spinta dai cyberbulli che sul social network Ask.fm l’avevano presa di mira. La giovane aveva ricevuto decine di insulti. “Spero che uno di questi giorni taglierai la vena importantissima che ce sul braccio e morirai!!!!” Alla fine la ragazza non ce l’ha più fatta a sopportare e ha preso la tragica decisione”.
Ma che cos’è Ask.fm? E’ un servizio di rete sociale basato su un’interazione “domanda-risposta”, lanciato il 16 giugno 2010 da Klaves Sinka. Lo scopo del sito è quello di scrivere domande sul profilo degli altri membri. Il servizio è basato principalmente sull’anonimato: è possibile scrivere le domande in forma anonima sulla bacheca degli altri utenti e seguire i propri amici senza che loro lo sappiano. Per rispondere alle domande è però necessario registrarsi al sito. Il sito, nelle “condizioni di utilizzo”, stabilisce che gli utenti di Ask.fm devono avere almeno 13 anni.
Ideato in Lettonia come rivale di Formspring nel 2010 ha presto scalato le classifiche fra i siti più ricercati nel web e nel 2013 ha più di sessanta milioni di utenti registrati, di cui 13,2 milioni che lo frequentano quotidianamente. E l’Italia è il Paese con più iscritti al mondo.
I PERICOLI – Negli scorsi mesi sono emersi molti dubbi sui possibili rischi derivati dall’utilizzo di Ask.fm. Sono stati in molti a porre l’attenzione sul problema del cyberbullismo. Sono moltissimi i casi di insulti e attacchi. Il tutto perché le domande poste sui profili degli altri utenti si presentano, quasi sempre, in forma anonima; dunque per chi utilizza il sito non è possibile risalire all’identità di chi pone tali domande. Insomma, avete presente l’aggressività e gli insulti su Twitter e Facebook? In confronto non sono nulla.
Il caso è scoppiato dopo il suicidio di Hannah Smith, quattordicenne del Leicestershire, avvenuto il 2 agosto 2013 a causa di insulti e inviti all’autolesionismo scritti sul suo profilo di Ask. Addirittura il premier David Cameron ha chiesto di boicottare il sito, definendolo “pieno di odio”. Il padre di Hannah, Dave, ha accusato i creatori di Ask.fm di omicidio colposo chiedendosi “quanti teenager si devono uccidere a causa degli abusi online prima che si faccia qualcosa”. Domanda che torna d’attualità dopo l’ultima, ennesima, tragedia di Cittadella.