GRAZIE A.S.2018-19


… quando diciamo grazie a una persona, le stiamo dicendo che riconosciamo il suo valore e che ci sentiamo grati per il tempo che ci ha dedicato. In sole sei lettere, le stiamo dicendo che ha fatto bene qualcosa, e che siamo in debito con lei. Riconosciamo il suo sforzo e le dimostriamo che si è guadagnata un altro po’ della nostra fiducia. Le stiamo mostrando RICONOSCENZA, apprezzamento e affetto …
questo GRAZIE lo volgiamo dire-donare a tutti coloro che vivono nella nostra scuola SECONDARIA e ci aiutano a diventare GRANDI, ad essere migliori oggi x DOMANI …


ancora GRAZIE a TUTTI ….



Notte prima degli esami


Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
E un pianoforte sulla spalla
Come pini di Roma, la vita non li spezza
Questa notte è ancora nostra
Ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
È solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore
Gli esami sono vicini
E tu sei troppo lontana dalla mia stanza
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto
Stasera al solito posto, la luna sembra strana
Sarà che non ti vedo da una settimana
Maturità, t’avessi preso prima
Le mie mani sul tuo seno
È fitto il tuo mistero
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani
Non fermare ti prego le mie mani
Sulle tue cosce tese chiuse come le chiese
Quando ti vuoi confessare
Notte prima…
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni
Notte di sogni, di coppe e di campioni
Notte di lacrime e preghiere
La matematica non sarà mai il mio mestiere
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca
Ma questa notte è ancora nostra
Claudia non tremare
Non ti posso far male
Se l’amore è amore
Si accendono le luci qui sul palco
Ma quanti amici intorno
Mi viene voglia di cantare
Forse cambiati, certo un po’ diversi
Ma con la voglia ancora di cambiare
Se l’amore è amore, se l’amore è amore
Se l’amore è amore, se l’amore è amore
Se l’amore è amore

#ESAMIdiLICENZAmedia


… felice ESPERIENZA …
… “c’era una volta una bambola di sale che voleva ad ogni costo il mare. Era una bambola di sale, ma non sapeva che cosa fosse il mare. Un giorno decise di partire. Era l’unico modo per trovare soddisfazione e risolvere la sua esigenza.
Dopo un’interminabile pellegrinaggio attraverso territori aridi e desolati, la bambola giunse in riva al mare: scoprì qualcosa di affascinante, immenso e misterioso. Era l’alba, il sole cominciava a sfiorare l’acqua accendendo timidi riflessi, e la bambola non riusciva a rendersi conto di ciò che vedeva.
Rimase lì, impalata, a lungo, solidamente piantata al suolo, con un’espressione attonita, a bocca aperta.
Dinanzi a lei c’era quell’estensione seducente.
Sì decise e domandò al mare:
– Dimmi, chi sei?
– Sono il mare.
– E che cos’è il mare?
– Sono io!
– Non riesco a capire, ma lo vorrei tanto. Spiegami che cosa posso fare per capire.
– E’semplicissimo: toccami.
La bambola di sale si fece coraggio, mosse un passo e avanzò verso l’acqua del mare. Dopo molte esitazioni lo sfiorò con un piede. Ebbe una strana sensazione.
Tuttavia aveva l’impressione di cominciare a comprendere qualcosa.
Ritrasse la gamba: si accorse che le dita dei piedi erano sparite.
Spaventata, gridò:
– Cattivo! Che cosa mi hai fatto?! Dove sono finite le mie dita?!
– Perché ti lamenti? Semplicemente hai offerto qualche cosa per poter capire. Non era ciò che chiedevi? – Replicò il mare, imperturbabile.
– Sì… Veramente… Non pensavo… Ma…
La bambola di sale stette a riflettere un po’. Poi avanzò decisamente nell’acqua. E questa, progressivamente, la avvolse, staccandole dei pezzi, dolorosamente. Ad ogni passo la bambola perdeva qualche suo frammento.
Più avanzava, più si sentiva impoverita di una parte di sé. E più aveva la sensazione di capire meglio. Ma ancora non riusciva a realizzare pienamente cosa fosse il mare.
Dalla sua bocca uscì flebile la domanda:
– Che cosa è il mare?
Un’ultima ondata inghiottì ciò che restava di lei.
E proprio nell’istante in cui scompariva, perduta nell’onda che la travolgeva e la portava chissà dove, la bambola di sale esclamò:
– SONO IO!”