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Challenge su Tik Tok, i consigli della Polizia Postale che tutti i genitori dovrebbero leggere

Roberta Ragni
22 Gennaio 2021

Ha scioccato tutta Italia la morte della bambina che per prendere parte alla Black out challenge su Tik Tok si è legata una cintura alla gola, finendo per soffocarsi.
Una tristissima vicenda, con tragico epilogo, che ha messo in allarme tutti i genitori di adolescenti e preadolescenti sul pericolo che corre in rete. Non è la prima volta che accade, e la Blackout Challenge è solo l’ultima pericolosa moda in circolo sui social.
Come combattere i pericoli delle sfide iniziate per gioco, per noia o per ottenere visualizzazioni?
Ecco i consigli della Polizia Postale che tutti i genitori dovrebbero leggere:
• Parlate ai ragazzi delle nuove sfide che girano in rete in modo che non ne subiscano il fascino se ne vengono al corrente da coetanei o sui social network;
• Assicuratevi che abbiano chiaro quali rischi si corrono a partecipare alle challenge online. I ragazzi spesso si credono immortali e invincibili perché “nel fiore degli anni”: in realtà per una immaturità delle loro capacità di prevedere le conseguenze di ciò che fanno potrebbero valutare, come innocui comportamenti letali.
• Alcune challenge espongono a rischi medici (assunzione di saponi, medicinali, sostanze di uso comune come cannella, sale, bicarbonato etc), altre inducono a compiere azioni che possono produrre gravi ferimenti a sé o agli altri (selfie estremi, soffocamento autoindotto, sgambetti, salti su auto in corsa, distendersi sui binari, etc);
• Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone: potrete capire meglio cosa li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro.
• Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social compaiono inviti a partecipare a challenge, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide segnalateli subito a www.commissariatodips.it
• Tenetevi sempre aggiornati sui nuovi rischi in rete con gli ALERT che vengono pubblicati sul portale www.commissariatodips.it e sulle pagine Facebook Una Vita da Social e Commissariato di PS Online
Fonte: Polizia Postale

… con il cappottino giallo …

Amanda Gorman, il suo nome è ormai noto. Luca Milanese invece ho la sensazione che non sia poi così famoso. Di Joy infine, al momento, conosco solo il nome. Amanda, Luca e Joy, che non si conoscono, hanno in comune l’età, molto giovane. E anche il fatto che in questi giorni alcune “istituzioni” molto più vecchie, anzi antiche, hanno deciso di scommettere su di loro, hanno voluto dargli molto spazio, mettendosi in ascolto di quello che avevano da dire. E loro hanno parlato. Amanda è stata ascoltata da mezzo mondo, lì con i suoi 22 anni e il cappottino giallo che risplendeva nel sole di Washington. Bisogna dare atto a chi ha organizzato l’evento dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America: Amanda è stata la più giovane poetessa a cui è stato affidato “lo spazio della poesia” per il saluto al nuovo inquilino della Casa Bianca. La più giovane poetessa per il più anziano presidente della storia degli Usa. Biden con i suoi 78 anni potrebbe essere tranquillamente nonno della bella ed elegante Amanda. Sessant’anni fa per salutare Kennedy fu chiamato un poeta del calibro di Robert Frost, oggi la giovanissima afroamericana Amanda Gorman. La cosa deve far riflettere, sorridere, e sperare.
La stessa logica è quella che ha spinto Papa Francesco, una “istituzione” molto più antica del governo degli Stati Uniti, a “scommettere” su Luca Milanese, anche lui poeta, anni 28, sei in più di Amanda. Il Papa non ha “usato” una logica, il suo è un gesto che, come tanti altri, gli è venuto naturale, senza starci a pensare troppo, del resto sono quasi otto anni che predica, tra le altre cose, la necessità di riallacciare quel filo spezzato che esiste tra le generazioni, tra nonni e nipoti. E lui ieri ha fatto questo, ha fatto il nonno che si è messo in dialogo, cioè innanzitutto in ascolto, di due ragazzi che sono diventati come suoi due nipoti: Luca, giovane poeta che ha pubblicato una raccolta di liriche, intitolata Rime a sorpresa, alla quale il Papa, è il caso di dire veramente “a sorpresa”, ha voluto scrivere la prefazione, e Joy, una ragazza nigeriana che non ha scritto nulla ma è la protagonista del testo biografico scritto su di lei da Mariapia Bonanate Io sono Joy, che racconta le sue (dis)avventure. Di Luca e Joy abbiamo parlato ieri su queste pagine. La storia di Joy non è “lirica”, ma drammatica. Però tra le righe di quella vicenda, ricca di crepe e fratture filtra una luce, passa quell’ossigeno che diventa parola, racconto, e così arriva fino a noi, anche grazie all’aiuto di chi come Francesco si ferma ad ascoltare e si lascia com-muovere. Il nome Joy fa venire in mente il bel titolo dell’autobiografia dello scrittore inglese C.S. Lewis, Surprised by Joy, “Sorpreso dalla gioia”, e di fronte a questi tre piccoli episodi la sensazione è proprio quella: una lieta meraviglia per un Papa che non scrive una prefazione al libro di un poeta classico, Dante, Borges o il suo amato Virgilio, ma sceglie Luca Milanese, un poeta inevitabilmente “acerbo”, per meglio dire, un germoglio. È la conferma di quella visione che il Papa sin dall’inizio ha offerto all’attenzione di chi si mette in ascolto della sua parola: avviare i processi, non occupare spazi. Avviare e anche accompagnare, proprio come i nonni che con la forza dell’esperienza che è diventata memoria conducono per mano i nipoti dandogli respiro, orizzonte, fiducia.
Amanda, Luca e Joy hanno in comune non solo l’età ma anche la parola, poetica e narrativa. Questi tre giovani sono diventati storie, racconto e le loro storie “fanno testo”, nel senso di “tessuto”. Di questo oggi c’è estremo bisogno, di tessitori, capaci di ricucire gli strappi che lacerano le relazioni personali e quindi il “tessuto” sociale. Tanto si è detto negli ultimi decenni della nostra società contemporanea, definita spesso come “nichilista”, una parola che viene da nihil, “niente”, ma nihil a sua volta viene da “ne-hilum”, cioè “senza filo”. Abbiamo perso il filo e tutto è sfilacciato, sconnesso, ma nulla è perduto: se ci sforziamo a riallacciare i legami tra le generazioni la storia degli uomini, fatta di tante storie (tutte grandi) come quelle di Amanda, Luca e Joy, potrà ripartire, riprendere vita, espandersi. È un lavoro da tessitori, cioè da poeti, giovani e vecchi, insieme.
riprendere vita, espandersi. È un lavoro da tessitori, cioè da poeti, giovani e vecchi, insieme.

La vita è …

Charlie Chaplin è morto a 88 anni.
Ci ha lasciato 4 dichiarazioni:
(1) Nulla è eterno in questo mondo, nemmeno i nostri problemi.
(2) Mi piace camminare sotto la pioggia, perché nessuno può vedere le mie lacrime.
(3) Il giorno più sprecato della vita è il giorno in cui non ridiamo.
(4) I sei migliori medici del mondo….
1. sole,
2. Riposo,
3. Allenamento,
4. dieta alimentare,
5. L ‘ autostima
6. amici.
Tienili in tutte le fasi della tua vita e goditi una vita sana…
Se vedi la luna vedrai la bellezza di Dio…..
Se vedi il sole vedrai il potere di Dio…
Se vedi lo specchio, vedrai la migliore creazione di Dio.
Allora credici.
Siamo tutti turisti, Dio è il nostro agente di viaggio che ha già fissato i nostri itinerari, prenotazioni e destinazioni… Fidati di lui e goditi la VITA
La vita è solo un viaggio!
Vivi oggi!!!!