MESSAGGIO di S.P.E.CERIOLI ai GIOVANI

Diapositiva2 (2)Leffe, 03 Luglio 1864

Miei carissimi Giovani

il mio pensiero è spesso con voi, con voi che se bene approfitterete del tempo prezioso della giovinezza potrete essere di così grande utilità e vantaggio. Sì, se bene approfitterete del tempo prezioso della formazione nella giovinezza, poiché è solo nel silenzio, nel ritiro, nella quiete e sotto gli occhi di una Guida che potete apprendere lo spirito cristiano, i suoi fini, le sue massime, le sue regole per poi così formare in futuro di tanti individui un sol individuo, di tanti pensieri un sol pensiero e un solo desiderio: di tante case una sola casa e cosi, percorrendo tutti una sola strada, arrivare, poi, uno alla volta, a quella felice meta dove ci ritroveremo tutti uniti con i nostri Divini esemplari Gesù, Maria e Giuseppe per non separarci mai più, mai più.Non vi rincresca, dunque, il tempo, gli anni della giovinezza che dovete passare a formarvi, credete che questo è proprio solo lungo dei giovani immortificati, vani e presuntuosi che solo bramano gonfiarsi e farsi vedere; questo tempo sarà invece breve per quei giovani desiderosi d’apprendere e d’approfittarsi della loro età. Non è amore di Dio, né zelo per il prossimo e nemmeno amore alla vita quell’atteggiamento che rende noiosa la formazione, e l’amor proprio e la ripugnanza che si sentono alla disciplina ed all’assoggettamento a questo impegno. Che il Signore vi guardi da questi desideri così dannosi alla vostra perfezione, perché ogni cosa va fatta a suo tempo. Guardate l’esempio dei Santi: quanto non si sono affaticati essi per la propria perfezione, prima di darsi a quella degli altri. Seguite i loro esempi e perfezionatevi voi pure: studiate i vostri difetti per vincerli, le vostre inclinazioni per superarle, i vostri bisogni spirituali per vedere che cosa vi manca, fornitevi infine di virtù sode e di solidi principi che né il vento dell’amor proprio, né le lusinghe del mondo, né le tentazioni del Demonio possono far crollare.
Miei carissimi, prego il Signore, la sua Sua Ss. Madre, il glorioso S. Giuseppe, che si degnò di fondare questa piccola Istituzione, che vi facciano conoscere gl’impegni ai quali vi state preparando diventando adulti. La natura della vita, i Compiti, semplici e laboriosi ai quali sarete chiamati richiedono virtù non comune. Vi è necessaria una umiltà vera, non apparente e di sole parole, perchè se non fosse così non stareste bene in qualsiasi scelta di vita. Gli impieghi più bassi, le opere più faticose, i lavori più materiali, specialmente quelli maggiormente richiesti, siano da voi riguardati con diletto e svolgeteli con amore, con diligenza. Formatevi all’abnegazione e al sacrificio, affinché l’abnegazione ed il sacrificio non vi abbiano in seguito ad abbattervi o avvilirvi: abituatevi ed assuefattevi al raccoglimento così necessario per noi tutti, essendo molte volte obbligati in occupazioni e lavori che facilmente distraggono, così da non impedirvi dall’operare per Dio, solo nostro principio e solo nostro fine. Guardate, dunque, la necessità della formazione perché così come uscirete dalla giovinezza, così sarete tutta la vita. Se ne uscite dissipati, vani, leggeri ed immortificati, dissipati, vani, leggeri e immortificati sarete sempre. Volete dunque essere vere e perfette persone cristiane? Lo sarete se tali uscirete dalla formazione nella vostra giovinezza. Questo è il crogiuolo dove si purifica l’oro. Volete risplendere? Lasciate qui tutta la scoria: lasciate qui i vostri giudizi, le vostre idee, le vostre massime e seguite quelle che vi vengono insegnate. Gareggiate, miei carissimi, onde spogliarvi dell’Uomo vecchio, per vestirvi del nuovo, ma ricordatevi che ci vuole generosità e grandezza d’animo poiché è molto difficile il vincere se stessi; chiedete, tuttavia, al Signore la grazia ed Egli ve la concederà se voi gliela chiederete con decisione e con perseveranza.
Oh, beata quella Casa dove i giovani non hanno altra premura che di apprendere, altro sentimento che della propria perfezione: quella casa non potrebbe perire e tale spero e desidero che possa essere ciascuna delle vostre famiglie. Addio, miei carissimi, ricordatevi che avete ricevuta dal Signore un gran grazia: la vocazione, ora tocca a voi di cooperarvi così da rendervela profittevole ed io non ne dubito, sapendo che tale è la vostra volontà. Il Signore vi benedica e faccia scendere su voi tutti i suoi lumi e le sue grazie più elette. Compatitemi, e consideratemi.

Vostra Aff.ma Madre Suor Paola Elisabetta Cerioli

Primi della Classe

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