Ecco la SQUADRA

L’Università Bocconi ha il piacere di comunicare che in data 22 marzo 2014 la Scuola Secondaria CSF parteciperà alla semifinale della 21-esima edizione dei Campionati di giochi matematici organizzati dal Centro PRISTEM dell’Università Bocconi di Milano.

Siamo lieti di presentare la nostra squadra CSF
Complimenti ragazziDiapositiva1

Pier Cesare RIVOLTELLA

 PIER CESARE RIVOLTELLA  Professore ordinario

_Università Cattolica Sacro Cuore_
amico della nostro Centro EduCativo

rivoltella

__Gli Italiani e la RETE__

 

 Il 90,4% dei giovani si connette a internet, l’84,4% tutti i giorni, il 73,9% per almeno un’ora al giorno, il 46,7% con il wifi. Per informarsi usano Facebook (il 71%), Google (65,2%) e YouTube (52,7%). Il 66,1% ha uno smartphone e il 60,9% scarica le app sul telefono o tablet. «Gli under 30 sono protagonisti dell’evoluzione digitale della specie», dice l’11° Rapporto del Censis sulla comunicazione. Piercesare Rivoltella, direttore del Cremit (Centro di Ricerca sul’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica di Milano, corregge il tiro: «Nessuna evoluzione, solo il cambiamento che sempre si è verificato in relazione alle trasformazioni del contesto socioculturale. Il nostro è un contesto segnato dalla presenza dei media digitali e sociali». Ovviamente per gli educatori ci sono delle conseguenze: «Questo comporta», spiega il Professore, «nei ragazzi soprattutto, una modificazione dei ritmi dell’attenzione e l’abitudine a una comunicazione veloce, modellata sui ritmi dei linguaggi multimediali. Ma rimane intatta la capacità di riflettere: solo occorre saperla innescare. Il problema quindi diventa didattico: cercare la mediazione giusta»…

 VISITA: http://www.famigliacristiana.it/articolo/gli-italiani-e-la-rete.aspx

 

 

Stiamo tutti ATTENTI!!!

RAGAZZI/GENITORI ed EDUCATORI
STIAMO ATTENTI al S
OCIAL NETWORK
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per noi ASK. FM è

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E MERITA MOLTA, MOLTA ATTENZIONE perchè

… la tragedia a Cittadella, in provincia di Padova, è solo l’ultimo caso. Una ragazzina si è suicidata buttandosi dal decimo piano di un hotel, spinta dai cyberbulli che sul social network Ask.fm l’avevano presa di mira. La giovane aveva ricevuto decine di insulti. “Spero che uno di questi giorni taglierai la vena importantissima che ce sul braccio e morirai!!!!” Alla fine la ragazza non ce l’ha più fatta a sopportare e ha preso la tragica decisione”.

 

Ma che cos’è Ask.fm? E’ un servizio di rete sociale basato su un’interazione “domanda-risposta”, lanciato il 16 giugno 2010 da Klaves Sinka. Lo scopo del sito è quello di scrivere domande sul profilo degli altri membri. Il servizio è basato principalmente sull’anonimato: è possibile scrivere le domande in forma anonima sulla bacheca degli altri utenti e seguire i propri amici senza che loro lo sappiano. Per rispondere alle domande è però necessario registrarsi al sito. Il sito, nelle “condizioni di utilizzo”, stabilisce che gli utenti di Ask.fm devono avere almeno 13 anni.

 

Ideato in Lettonia come rivale di Formspring nel 2010 ha presto scalato le classifiche fra i siti più ricercati nel web e nel 2013 ha più di sessanta milioni di utenti registrati, di cui 13,2 milioni che lo frequentano quotidianamente. E l’Italia è il Paese con più iscritti al mondo.

 

I PERICOLI – Negli scorsi mesi sono emersi molti dubbi sui possibili rischi derivati dall’utilizzo di Ask.fm. Sono stati in molti a porre l’attenzione sul problema del cyberbullismo. Sono moltissimi i casi di insulti e attacchi. Il tutto perché le domande poste sui profili degli altri utenti si presentano, quasi sempre, in forma anonima; dunque per chi utilizza il sito non è possibile risalire all’identità di chi pone tali domande. Insomma, avete presente l’aggressività e gli insulti su Twitter e Facebook? In confronto non sono nulla.

 

Il caso è scoppiato dopo il suicidio di Hannah Smith, quattordicenne del Leicestershire, avvenuto il 2 agosto 2013 a causa di insulti e inviti all’autolesionismo scritti sul suo profilo di Ask. Addirittura il premier David Cameron ha chiesto di boicottare il sito, definendolo “pieno di odio”. Il padre di Hannah, Dave, ha accusato i creatori di Ask.fm di omicidio colposo chiedendosi “quanti teenager si devono uccidere a causa degli abusi online prima che si faccia qualcosa”. Domanda che torna d’attualità dopo l’ultima, ennesima, tragedia di Cittadella.

 

Educazione e Scuola

family in the child's hands

Educazione e scuola

In questo quadro, una parola, profondamente convinta e appassionata, ci sia consentito dire a proposito della scuola. Essa, dopo la famiglia dove il papà e la mamma sono i naturali e irrinunciabili maestri, è un grande spazio di istruzione e educazione dei giovani nelle diverse età. Compito affascinante, quello di insegnare ed educare al contempo. Compito non sempre dovutamente riconosciuto dalla società, ma sempre ampiamente apprezzato dalla Chiesa. Anche la Chiesa, infatti, ha nel suo DNA la missione di evangelizzare e di educare il popolo di Dio nelle varie età della vita. Incisiva è la recente parola del Papa: “Le Università sono un ambito privilegiato per pensare e sviluppare questo impegno di evangelizzazione in modo interdisciplinare e integrato. Le scuole cattoliche, che cercano sempre di coniugare il compito educativo con l’annuncio esplicito del Vangelo, costituiscono un contributo valido all’evangelizzazione della cultura, anche nei Paesi e nelle città dove una situazione avversa ci stimola ad usare la creatività per trovare i percorsi adeguati” (id. 134). A questo proposito, non possiamo – per ragioni di giustizia – non rilevare ancora una volta la grave discriminazione per cui, nel nostro Paese, da un lato si riconosce la libertà educativa dei genitori, e dall’altro la si nega nei fatti, costringendoli ad affrontare pesi economici supplementari. In questa sede vogliamo ringraziare pubblicamente e confermare la nostra crescente stima verso le comunità cristiane e gli Istituti religiosi che resistono con altissimi sacrifici per non chiudere le loro scuole, spesso anche di grande prestigio storico e culturale. Ogni anno, chiudere delle scuole cattoliche – di qualunque ordine e grado – rappresenta un documentato aggravio sul bilancio dello Stato, un irrimediabile impoverimento della società e della cultura, e viene meno un necessario servizio alle famiglie…

Stralcio della Prolusione alla CEI del Cardinale Angelo Bagnasco 27.01.2014