E’ un’emergenza … aiutiamo i nostri giovani a capire…

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Alcol, fotografia di un’emergenza
A 11 anni beve un giovane su tre

Lo studio dell’Ats Bergamo: quasi uno studente su due ha raccontato di aver bevuto fino a non ricordare nulla.

Aumentano il consumo occasionale di alcol (dal 38,8% del 2006 al 43,3% del 2016) e il consumo lontano dai pasti (dal 26,1% al 29,2%). A eccedere più frequentemente sono gli over 65, i giovani di 18-24 anni e gli adolescenti di 11-17 anni. La popolazione giovane è quella più a rischio per il binge drinking, ovvero consumare 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione.

 

Una tendenza certificata dall’Istat nel 2016 e rilevata anche in provincia di Bergamo: lo studio Espad commissionato da Ats Bergamo all’IFC-CNR di Pisa con la collaborazione del suo Osservatorio Dipendenze, mostra come tra i 15 e i 19 anni diminuisca in generale il consumo di alcol (dall’82% del 2011 al 79% del 2016), ma aumenti il consumo fuori pasto e occasionale, anche tra minorenni. L’86,2% degli studenti ha assunto bevande alcoliche almeno una volta nella vita, il 54,8% dei minorenni ha consumato alcol negli ultimi 30 giorni e il 4,5% lo ha fatto frequentemente nel 2016 (20 o più volte). Il 42,5% degli studenti della provincia ha riferito di aver bevuto alcolici al punto di camminare barcollando, di non riuscire a parlare correttamente, di vomitare e/o di aver dimenticare l’accaduto. Non solo: l’Indagine HBSC1 sulla popolazione studentesca della Lombardia di 11, 13 e 15 anni, mostra come l’approccio al consumo di alcol sia estremamente precoce. Nel 2014 dichiara di bere «attualmente» alcolici il 30,3% degli 11enni, il 57,4% dei 13enni e il 79,4% dei 15enni. Beve ogni settimana l’1,9% degli 11enni, il 6,5% dei 13enni, il 25,9% dei 15enni. Il 3,9% degli 11enni dichiara di essersi ubriacato almeno una volta nella vita e il 7,8% di aver avuto almeno un episodio di binge drinking.

 

Dati sui quali Ats Bergamo invita a riflettere anche grazie alle numerose iniziative organizzate in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2017, del «National Alcohol Screening Day», e più in generale del mese di aprile, interamente dedicato alle tematiche alcol-correlate. «Il cambiamento delle modalità di consumo è preoccupante: viene meno la tradizione italiana, con il consumo di alcol ai pasti, e si fa strada la cultura nord europea fatta di un consumo elevato di bevande alcoliche lontano dai pasti. Inoltre, assistiamo al fenomeno del Binge Drinking: un terzo degli studenti della provincia di Bergamo ha riferito di averlo fatto almeno una volta nell’ultimo mese. Tale comportamento riguarda anche soggetti giovanissimi (20,6% dei 15enni) e ha coinvolto il 28,4% dei minorenni. Spiace, dunque, constatare che nonostante la legge vieti il consumo dell’alcol tra i minori, non solo vi sia consumo, ma anche abuso» – afferma Elvira Beato, Responsabile U.O. Osservatorio e Appropriatezza Direzione Sociosanitaria – Area Dipendenze.

 

«Per questo, Ats Bergamo continuerà a monitorare i comportamenti di consumo di alcol tra adolescenti e giovani, rafforzando la collaborazione con i gestori dei locali e promuovendo specifici programmi preventivi. In particolare, proseguiranno i progetti di prevenzione nelle scuole che complessivamente coinvolgono in quest’anno scolastico, 72 Istituti scolastici, più di 500 docenti e oltre 14.000 studenti, e nei luoghi del divertimento serale e notturno saranno rafforzate le iniziative promosse dal Tavolo provinciale Notti in Sicurezza, come Safe Driver, interventi finalizzati a promuovere la pratica dell’autista designato» dichiara Mara Azzi, Direttore Generale Ats Bergamo.

… non è proprio un bel dato …

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Sigaretta, è emergenza giovani
«Uno su tre fuma, e si inizia prima»

I dati dell’Ats: «Servono politiche culturali e sociali, il tabagismo è un gravissimo problema». Ma smettere è davvero difficile.

Un giovane su 3 nella Bergamasca fuma. E non è proprio un bel dato quello che emerge dall’indagine svolta dall’Ats sul tabagismo nella nostra provincia. Anche perché allargando l’orizzonte,«e in base ai nostri ultimi dati il 56% della popolazione bergamasca è costituito da non fumatori e il 24,12% è invece rappresentato da persone che sono schiave della sigarette significa che c’è ancora troppa gente con una dipendenza da tabacco» spiega Renato Moretti, Servizi Promozione salute dell’Ats di Bergamo: «Servono politiche culturali e sociali, il tabagismo è un gravissimo problema».

 

« Oltretutto si trascura la necessità di intervenire su una piaga degli ultimi anni, la comunità intera ne sottovaluta la portata: l’abbassarsi dell’età in cui si comincia a fumare e il fatto che tra i giovani siano soprattutto le ragazze a continuare a dipendere dalle sigarette. La media italiana, elevatissima, e la situazione bergamasca è conforme, ci indica che almeno il 37% degli adolescenti fuma». E il passo per arrivare a smettere è complicato: sempre nell’indagine Ats tra chi fumava nei 12 mesi precedenti l’intervista il 38% ha tentato di smettere, e di questi il 74% ha dichiarato di aver fallito.