Allarme smart drugs: il pericolo viene dal web

Cresce in Italia e nel mondo l’allarme per il dilagare delle nuove droghe sintetiche, le cosiddette Smart Drugs, miscele incontrollate di sostanze chimiche e prodotti naturali che erroneamente sono considerate meno dannose delle droghe tradizionali, e alle quali si rivolge un pubblico di giovani e meno giovani in cerca di sballo, ma anche di performance sempre più elevate. L’inchiesta di Manuela Lasagna

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Genitori attenti___Allarme ‘Spice’

mini-IMG_0191 Sono spesso venduti come incenso, sulle confezioni c’è scritto che contengono una miscela di innocuo piante o erbe, ma sempre più di frequente vi sono ‘nascosti’ cannabinoidi sintetici, cioè sostanze create in laboratorio che provocano effetti simili a quelli di hashish e marijuana e per lo più non sono state testate sugli uomini: sono i prodotti “Spice”, sui quali l’Osservatorio europeo delle droghe lancia oggi l’allarme. I prodotti commercializzati con questo marchio, e venduti su Internet o negli Smart Shop, sono stati controllati tramite il sistema di allarme rapido europeo dagli inizi del 2008: fino all’ottobre 2009,sono stati individuati ben nove cannabinoidi sintetici nei prodotti Spice, tra i quali il JWH-018, una sostanza che se fumata produce effetti simili alla cannabis. Questi ingredienti, però, non compaiono nelle informazioni sui prodotti e sulle etichette e quindi vengono assunti inconsapevolmente. L’Osservatorio, che ha avviato nel 2009 un’indagine su 115 negozi online in 17 Paesi europei, rivela che il 48 per cento dei rivenditori offriva prodotti Spice: i siti sono localizzati in 14 Paesi europei, ma soprattutto in Romania, Irlanda e Lettonia. Ma si possono trovare anche negli smart shop di almeno nove Paesi Ue. L’Italia non compare nella lista. Ma c’è di più: poichè molti Paesi hanno cominciato a bandire gli Spice, per aggirare i controlli sono comparse di recente una trentina di miscele di erbe da fumare, vendute online come alternative allo Spice sotto nomi come ‘Smoke’, ‘Sense’, etc. Altri prodotti trovati nei negozi online sono le ‘party pills’ (droghe ricreative), contenenti alternative legali alla benzilpiperazina, una sostanza sintetica che recentemente è stata messa sotto controllo. (ANSA)mini-IMG_0190mini-IMG_0189

 Fonte dal DOMENICALE 13 aprile 2014__Il Sole 24 ORE